Le varie figure della nostra équipe
PSICOLOGO PSICOTERAPUTA
NEUROPSICHIATRA INFANTILE
LOGOPEDISTA
TERAPISTA DELLA NEURO E PSICOMOTRICITA' DELL'ETA' EVOLUTIVA
PSICOLOGO PSICOTERAPUTA
NEUROPSICHIATRA INFANTILE
LOGOPEDISTA
TERAPISTA DELLA NEURO E PSICOMOTRICITA' DELL'ETA' EVOLUTIVA
PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA IN ETA' EVOLUTIVA
-Lo psicologo dell'età evolutiva si interessa dello sviluppo psicologico, cioè dei cambiamenti che si verificano nel comportamento, nelle capacità e nelle funzioni psichiche del bambino col procedere dell'età. Periodo molto denso di modificazioni risulta essere quello che va dalla nascita all'adolescenza, in quanto è caratterizzato da massima plasticità dal punto di vista neurofisiologico e ampie modificazioni sul piano cognitivo, emotivo e sociale. Lo psicologo dello sviluppo interviene quando sorgono difficoltà e/o ritardi nell'andamento evolutivo o quando si verificano alcuni eventi di vita che possono incidere sullo sviluppo del bambino/ragazzo.
-Lo psicoterapeuta in età evolutiva promuove uno spazio di ascolto e di accoglienza per il bambino/adolescente, all'interno del quale, attraverso il colloquio e attività non-verbali (gioco, rappresentazioni grafiche), egli possa affrontare ed elaborare problematiche inerenti il momento di vita o difficoltà e disturbi che possono appesantire la sua crescita.
La psicoterapia può essere da supporto nell'affrontare:
Dalla valutazione neuropsicologica di un bambino, il clinico, attraverso l’analisi delle sue competenze specifiche, individuando le abilità maggiormente evolute (aree di forza) e quelle più compromesse (aree di debolezza) e tenendo in considerazione i diversi ambiti dello sviluppo e lo stile affettivo-emotivo, riesce a delineare il profilo funzionale del bambino o ragazzo. La valutazione contribuisce alla formulazione di una diagnosi e della successiva prognosi finalizzata alla pianificazione di programmi di intervento individualizzati.
La Diagnosi clinica riguarda l’inquadramento diagnostico del disturbo attraverso l’utilizzo di test e strumenti standardizzati. Tale diagnosi viene formulata a partire dalla combinazione di dati anamnestici, sintomi rilevati in ambiente familiare/educativo e riferiti e segni clinici osservati ed elicitati durante la valutazione clinica.
Il piano di intervento e di trattamento viene progettato ed attuato tenendo conto del profilo funzionale del soggetto e in base alla fase di sviluppo in cui si trova il bambino ed ha lo scopo di raggiungere il “massimo potenziale” di ciascun bambino/ragazzo.
Alcuni disturbi neuropsicologici
-Lo psicologo dell'età evolutiva si interessa dello sviluppo psicologico, cioè dei cambiamenti che si verificano nel comportamento, nelle capacità e nelle funzioni psichiche del bambino col procedere dell'età. Periodo molto denso di modificazioni risulta essere quello che va dalla nascita all'adolescenza, in quanto è caratterizzato da massima plasticità dal punto di vista neurofisiologico e ampie modificazioni sul piano cognitivo, emotivo e sociale. Lo psicologo dello sviluppo interviene quando sorgono difficoltà e/o ritardi nell'andamento evolutivo o quando si verificano alcuni eventi di vita che possono incidere sullo sviluppo del bambino/ragazzo.
-Lo psicoterapeuta in età evolutiva promuove uno spazio di ascolto e di accoglienza per il bambino/adolescente, all'interno del quale, attraverso il colloquio e attività non-verbali (gioco, rappresentazioni grafiche), egli possa affrontare ed elaborare problematiche inerenti il momento di vita o difficoltà e disturbi che possono appesantire la sua crescita.
La psicoterapia può essere da supporto nell'affrontare:
- Disturbi internalizzanti come disturbi d’ansia, fobie, disturbi dell’umore, disturbi ossessivo-compulsivi, tic, balbuzie, mutismo selettivo;
- Disturbi esternalizzanti: disturbi del comportamento, disturbi di attenzione-iperattività;
- Difficoltà emotive
- Eventi di vita: separazioni, lutti etc.
Dalla valutazione neuropsicologica di un bambino, il clinico, attraverso l’analisi delle sue competenze specifiche, individuando le abilità maggiormente evolute (aree di forza) e quelle più compromesse (aree di debolezza) e tenendo in considerazione i diversi ambiti dello sviluppo e lo stile affettivo-emotivo, riesce a delineare il profilo funzionale del bambino o ragazzo. La valutazione contribuisce alla formulazione di una diagnosi e della successiva prognosi finalizzata alla pianificazione di programmi di intervento individualizzati.
La Diagnosi clinica riguarda l’inquadramento diagnostico del disturbo attraverso l’utilizzo di test e strumenti standardizzati. Tale diagnosi viene formulata a partire dalla combinazione di dati anamnestici, sintomi rilevati in ambiente familiare/educativo e riferiti e segni clinici osservati ed elicitati durante la valutazione clinica.
Il piano di intervento e di trattamento viene progettato ed attuato tenendo conto del profilo funzionale del soggetto e in base alla fase di sviluppo in cui si trova il bambino ed ha lo scopo di raggiungere il “massimo potenziale” di ciascun bambino/ragazzo.
Alcuni disturbi neuropsicologici
- Ritardi o disturbi dello sviluppo psicomotorio;
- Disturbi o disordini cognitivi, anche specifici come la memoria o l'attenzione;
- Disturbi del linguaggio e della comunicazione;
- Disturbi o difficoltà degli apprendimenti scolastici (dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia);
- Disturbi del comportamento (iperattività, impulsività, disturbo oppositivo provocatorio);
- Disturbi riguardanti l’area prassico-motoria.
NEUROPSICHIATRA INFANTILE
Il Neuropsichiatra Infantile (NPI) è un medico specializzato nell’ambito della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie neurologiche, neuropsicologiche e/o psichiatriche dell’infanzia e dell’adolescenza e di tutti i disordini dello sviluppo del bambino nelle sue varie linee di espressione (psicomotoria, linguistica, cognitiva, intellettiva, relazionale).
Il NPI si occupa di individui “in età evolutiva” (da 0 a 18 anni), che nel corso del loro sviluppo presentino disturbi d’ansia, del sonno, dell’umore, disturbi comportamentali, alimentari, sfinterici, difficoltà di apprendimento, disturbi del linguaggio, difficoltà cognitive, disturbi dell’attenzione e iperattività oltre a tutta la gamma dei sintomi riferibili ad un ambito più specificamente neurologico (epilessia, disturbi neuromuscolari..).
La Neuropsichiatria Infantile è una disciplina molto ampia, che comprende da patologie molto lievi e passeggere a patologie fortemente disabilitanti.
Il NPI può aiutare un genitore a dirimere dubbi circa la normalità o la patologia di un determinato modo di essere, fare o pensare del proprio figlio.
La figura del Neuropsichiatra non deve spaventare il genitore. Avere bisogno della sua consulenza non significa avviare un bambino alla carriera psichiatrica, ma è molto importante che alcuni segnali possano essere rilevati per attivare con tempestività efficaci interventi di prevenzione.
Il NPI molto spesso si avvale della collaborazione di altre figure professionali (Psicologo, Logopedista, Neuropsicomotricista) che lo aiutano ad approfondire le valutazioni con indagini più specifiche.
Il Neuropsichiatra Infantile (NPI) è un medico specializzato nell’ambito della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie neurologiche, neuropsicologiche e/o psichiatriche dell’infanzia e dell’adolescenza e di tutti i disordini dello sviluppo del bambino nelle sue varie linee di espressione (psicomotoria, linguistica, cognitiva, intellettiva, relazionale).
Il NPI si occupa di individui “in età evolutiva” (da 0 a 18 anni), che nel corso del loro sviluppo presentino disturbi d’ansia, del sonno, dell’umore, disturbi comportamentali, alimentari, sfinterici, difficoltà di apprendimento, disturbi del linguaggio, difficoltà cognitive, disturbi dell’attenzione e iperattività oltre a tutta la gamma dei sintomi riferibili ad un ambito più specificamente neurologico (epilessia, disturbi neuromuscolari..).
La Neuropsichiatria Infantile è una disciplina molto ampia, che comprende da patologie molto lievi e passeggere a patologie fortemente disabilitanti.
Il NPI può aiutare un genitore a dirimere dubbi circa la normalità o la patologia di un determinato modo di essere, fare o pensare del proprio figlio.
La figura del Neuropsichiatra non deve spaventare il genitore. Avere bisogno della sua consulenza non significa avviare un bambino alla carriera psichiatrica, ma è molto importante che alcuni segnali possano essere rilevati per attivare con tempestività efficaci interventi di prevenzione.
Il NPI molto spesso si avvale della collaborazione di altre figure professionali (Psicologo, Logopedista, Neuropsicomotricista) che lo aiutano ad approfondire le valutazioni con indagini più specifiche.
LOGOPEDISTA
Il logopedista è il professionista della salute che, in possesso di una laurea in Logopedia, si occupa delle attività di prevenzione, valutazione e presa in carico dei disturbi del linguaggio, degli apprendimenti, e della deglutizione. La logopedia è una disciplina che interviene trasversalmente nelle diverse fasce di età e opera con pazienti che presentano diversi livelli di gravità. L’attività di questo operatore sanitario avviene in stretta collaborazione con diverse figure (Neuropsichiatri Infantili, Psicologi, Neuropsicomotricisti, terapisti occupazionali, pedagogisti, otorinolaringoiatri, neurologi, ecc.) al fine di creare un profilo adeguato del paziente ed un percorso terapeutico personalizzato e specifico per ogni persona.
Il logopedista è quindi una figura sanitaria che opera in termini di:
Compito del logopedista è di occuparsi di:
Obiettivo del logopedista è quello di stimolare il paziente, allenare la funzione alterata, e impostare strategie di compenso dove necessario (modificazioni della postura e manovre nei disturbi della deglutizione; utilizzo della comunicazione aternativa aumentativa; utilizzo degli strumenti compensativi nei disturbi specifici dell’apprendimento) per portare il bambino alla migliore autonomia possibile. Il percorso richiede sempre una buona complicità e collaborazione da parte della famiglia.
La CAA
Talvolta il bambino può necessitare di integrare la comunicazione verbale con degli strumenti appositi che lo facilitino (comunicazione aumentativa), o deve sostituirla del tutto con strategie adeguate (comunicazione alternativa). Il logopedista accompagna il bambino e il mondo che lo circonda alla scoperta di queste nuove modalità comunicative, permettendogli di non rinunciare ad esprimere i suoi sentimenti e pensieri.
"La questione è comunicare, la lingua che si usa per farlo è del tutto irrilevante." A. Nove
Il logopedista è il professionista della salute che, in possesso di una laurea in Logopedia, si occupa delle attività di prevenzione, valutazione e presa in carico dei disturbi del linguaggio, degli apprendimenti, e della deglutizione. La logopedia è una disciplina che interviene trasversalmente nelle diverse fasce di età e opera con pazienti che presentano diversi livelli di gravità. L’attività di questo operatore sanitario avviene in stretta collaborazione con diverse figure (Neuropsichiatri Infantili, Psicologi, Neuropsicomotricisti, terapisti occupazionali, pedagogisti, otorinolaringoiatri, neurologi, ecc.) al fine di creare un profilo adeguato del paziente ed un percorso terapeutico personalizzato e specifico per ogni persona.
Il logopedista è quindi una figura sanitaria che opera in termini di:
- prevenzione (mediante gli screening e l’attività di formatore sanitario)
- educazione (terapia incentrata sull’acquisizione di un’abilità);
- rieducazione (sostegno nel ripristino delle funzioni del paziente nel suo complesso);
- riabilitazione (accompagnare il paziente nel ripristino di un’abilità specifica parzialmente o totalmente compromessa);
- mantenimento delle funzioni residue (es: malattie degenerative).
Compito del logopedista è di occuparsi di:
- disturbi della voce
- disturbi nell’area del linguaggio:
- disturbi del linguaggio a vari livelli (nell’organizzazione fonologica, lessicale, morfosintattica, narrativa, prosodica, pragmatica);
- disturbi della fluenza (come la balbuzie);
- Ritardo nell’emergere del linguaggio ( bambini parlatori tardivi )
- disturbi dell’articolazione dovuti a modificazioni delle abilità motorie oro-facciali per danni al sistema nervoso centrale (disartria)
- disprassia verbale (difficoltà nella pianificazione dei movimenti)
- disturbi secondaria a ipoacusia (sordità) e presa in carico del paziente nel suo percorso di protesizzazione acustica o impianto cocleare;
- difficoltà negli apprendimenti scolastici
- Potenziamento dei prerequisiti alla letto-scrittura, con particolare attenzione alle competenze metafonologiche
- disturbi specifici degli apprendimenti (DSAp : dislessia, disortografia, discalculia)
- difficoltà nell’avvio della letto-scrittura
- Squilibri muscolari orofacciali:
- Deglutizione deviata
- Alterazioni nell’articolazione temporo-mandibolare
- Intervento sulle abitudini viziate
- disturbi della pronuncia per cause funzionali
- respirazione orale
- Disfagia:
- Disturbi della deglutizione conseguenti a difficoltà legate all’alterazione del transito del cibo (difficoltà neurologiche, strutturali, respiratorie, reflusso gastro esofageo, quadri di prematuranza);
- Difficoltà di alimentazione legate a disturbi comportamentali e ridotta esperienza alimentare;
- alterazioni morfologiche del vocal tract (esempio: labiopalatoschisi, frenulo linguale corto).
Obiettivo del logopedista è quello di stimolare il paziente, allenare la funzione alterata, e impostare strategie di compenso dove necessario (modificazioni della postura e manovre nei disturbi della deglutizione; utilizzo della comunicazione aternativa aumentativa; utilizzo degli strumenti compensativi nei disturbi specifici dell’apprendimento) per portare il bambino alla migliore autonomia possibile. Il percorso richiede sempre una buona complicità e collaborazione da parte della famiglia.
La CAA
Talvolta il bambino può necessitare di integrare la comunicazione verbale con degli strumenti appositi che lo facilitino (comunicazione aumentativa), o deve sostituirla del tutto con strategie adeguate (comunicazione alternativa). Il logopedista accompagna il bambino e il mondo che lo circonda alla scoperta di queste nuove modalità comunicative, permettendogli di non rinunciare ad esprimere i suoi sentimenti e pensieri.
"La questione è comunicare, la lingua che si usa per farlo è del tutto irrilevante." A. Nove
NEUROPSICOMOTRICISTA O TERAPISTA DELLA NEURO E PSICOMOTRICITA' DELL'ETA'EVOLUTIVA
"NON ESISTONO PAROLE PIU' CHIARE DEL LINGUAGGIO DEL CORPO, UNA VOLTA CHE SI E' IMPARATO A LEGGERLO"
Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell'età evolutiva è una figura professionale, espressamente riconosciuta con Decreto del Ministero della Sanità n°56 del 1997, che appartiene al novero delle "Professioni Sanitarie Riabilitative" individuate dall'art. 2 della legge n°251 del 2000.
Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell'età evolutiva svolge con titolarità e autonomia professionale, nei confronti dei singoli individui e della collettività, attività dirette alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione ed a procedure di valutazione funzionale, collabora nell'equipe multi professionale insieme al Neuropsichiatra Infantile, Psicologo, Logopedista, Educatore Professionale etc, alla Valutazione e all'elaborazione del progetto Riabilitativo, curando l'attuazione di un preciso programma di intervento.
La Professione del Terapista dell'età evolutiva si caratterizza per la sua competenza specifica sui bambini dalla nascita fino ai 18 anni di età, cui esclusivamente rivolge il suo intervento, inoltre attua un intervento di tipo "globale", attento a considerare, per ogni fascia di età, l'equilibrio complessivo e l'integrazione di tutte le competenze e le funzioni, così come l'integrazione fra evoluzione della patologia e stadio di sviluppo.
Tra i Disturbi di cui si occupa il Terapista dell'età evolutiva si annoverano:
"NON ESISTONO PAROLE PIU' CHIARE DEL LINGUAGGIO DEL CORPO, UNA VOLTA CHE SI E' IMPARATO A LEGGERLO"
Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell'età evolutiva è una figura professionale, espressamente riconosciuta con Decreto del Ministero della Sanità n°56 del 1997, che appartiene al novero delle "Professioni Sanitarie Riabilitative" individuate dall'art. 2 della legge n°251 del 2000.
Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell'età evolutiva svolge con titolarità e autonomia professionale, nei confronti dei singoli individui e della collettività, attività dirette alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione ed a procedure di valutazione funzionale, collabora nell'equipe multi professionale insieme al Neuropsichiatra Infantile, Psicologo, Logopedista, Educatore Professionale etc, alla Valutazione e all'elaborazione del progetto Riabilitativo, curando l'attuazione di un preciso programma di intervento.
La Professione del Terapista dell'età evolutiva si caratterizza per la sua competenza specifica sui bambini dalla nascita fino ai 18 anni di età, cui esclusivamente rivolge il suo intervento, inoltre attua un intervento di tipo "globale", attento a considerare, per ogni fascia di età, l'equilibrio complessivo e l'integrazione di tutte le competenze e le funzioni, così come l'integrazione fra evoluzione della patologia e stadio di sviluppo.
Tra i Disturbi di cui si occupa il Terapista dell'età evolutiva si annoverano:
- Disturbi Neurologici
- Disturbi Sensoriali
- Disturbi Neuromotori (Paralisi Celebrali Infantili, Distrofie, Paralisi Ostetriche)
- Disturbi di Coordinazione Motoria (Disprassia Evolutiva)
- Disturbi dello Spettro Autistico
- Ritardi Psicomotori e Cognitivi
- Disturbi dell'attenzione
- Disturbi di apprendimento (disgrafia, disortografia)
- Sindromi Genetiche