Disturbi dello Spettro dell'Autismo o Disturbi Pervasivi dello Sviluppo (DPS)
Alcuni bambini/ragazzi possono mostrare alcune atipie e difficoltà in vari ambiti di sviluppo, in particolare:
-nella comunicazione sia verbale (linguaggio) che non verbale (tono voce, utilizzo dei gesti e dello sguardo) e nel loro modo di relazionarsi e interagire con gli altri, che porta a una difficoltà persistente nella comunicazione sociale e nell'interazione sociale;
- nel presentare comportamenti e/o interessi e/o attività ristrette e ripetitive, che tendono a interessare così intensamente il bambino/ragazzo, da essere in alcuni momenti complesso distrarlo da ciò.
Alcune di tali difficoltà sono già osservabili intorno ai 18-24 mesi.
Sia i genitori che il pediatra, possono infatti osservare alcuni comportamenti anomali in tali due aree, comunicazione e interazione sociale e la presenza di comportamenti e/o interessi ristretti e ripetitivi, da richiedere un’osservazione e valutazione specialistica.
Tale approfondimento viene svolto, solitamente da un team di clinici, e solo dopo un’attenta raccolta di informazione e osservazione del bambino e della sua relazione, oltre che l’utilizzo di test specifici, si potrà capire se quel bambino/ragazzo ha un disturbo dello spettro dell’autismo o disturbo pervasivo dello sviluppo (DPS)
Con il termine “spettro”, si vuole indicare, che sebbene tutti i bambini/ragazzi con disturbo dello spettro dell'autismo condividono certe difficoltà, il modo e l’intensità varia enormemente da persona a persona, portando a individuare profili molto diversi.
I bambini/ragazzi con DPS possono essere molto diversi tra loro:
-sul piano percettivo, cioè nel modo di filtrare gli stimoli e nel porvi attenzione, nel tipo di intensità con cui gli stimoli vengono ricercati o evitati, nella capacità di modulare gli stimoli nel tempo e nella percezione del proprio corpo e nei movimenti.
-sul piano emotivo, cioè nel modo di essere consapevole delle emozioni proprie e degli altri, di comprendere e individuare le emozioni altrui dal corpo, di comprendere le proprie emozioni, nell'esprimere e nel modulare le proprie emozioni a seconda del contesto.
-al livello cognitivo nello stile di pensiero, così come nella flessibilità del pensiero, nella memoria e negli interessi
-nelle abilità sociali, cioè nel desiderio di socializzare, ma anche nella capacità di interagire sul piano sociale con gli altri, nella capacità di comprendere le motivazioni ed i comportamenti altrui, così come nel senso di giustizia, delle regole e dell’autorità
In base al livello di sviluppo cognitivo, ma anche al grado di supporto che necessita di un supporto nella vita quotidiana, è possibile individuare profili di funzionamento diverso.
Analizzando le difficoltà in bambini/ragazzi con disturbo dello spettro autistico si può rilevare:
-DIFFICOLTÀ NEL RELAZIONARSI CON GLI ALTRI E CONDIVIDERE PENSIERI E SENTIMENTI:
tale problematicità possono variare molto da un approccio sociale anomalo al fallimento nella reciprocità della conversazione; così come da una ridotta manifestazione d’interesse, emozioni o affetto, al fallimento nell'iniziare, terminare o rispondere all'interazione sociale. Queste difficoltà vanno da poca o nessuna iniziativa nell'interazione sociale ed una ridotta imitazione, ad un linguaggio usato per richiedere o etichettare ma non per commentare, una comunicazione unidirezionale ed una scarsa condivisione delle emozioni; fino a difficoltà nell'elaborare o rispondere a stimoli sociali complessi gestire emozioni complesse, capire quando entrare in una conversazione e cosa è meglio non dire.
-DIFFICOLTÀ NELLA COMUNICAZIONE NON-VERBALE:
si può osservare una scarsa integrazione tra comunicazione verbale e non-verbale, ma anche contatto oculare o linguaggio del corpo anomalo, difficoltà nella comprensione e nell'uso dei gesti, mancanza di espressività facciale e comunicazione non verbale.
Le difficoltà nei bambini vanno dalla mancanza di attenzione condivisa, manifestata attraverso mancanza di pointing (indicare), mostrare, o portare e condividere oggetti di interesse, non seguire lo sguardo dell’altro (triangolazione) ad un repertorio di gesti inferiore a quanto ci si aspetterebbe per l’età di sviluppo. Tali problematicità vano dal mancato o povero uso di gesti od espressioni durante la comunicazione spontanea ad un uso errato o particolare di gesti od espressioni verbali.
Nei casi più lievi permane spesso l’impressione di un linguaggio del corpo “strano”, “rigido” o “teatrale” e pur essendoci un uso corretto delle singole modalità espressive è presente una difficoltà ad integrarle.
-DIFFICOLTÀ NEL MANTENIMENTO DI RELAZIONI E NELL'ADATTAMENTO AL CONTESTO SOCIALE:
Si osserva una problematicità nell'adattare il comportamento ai diversi contesti sociali, così come nel condividere il gioco di fantasia e fare amicizie fino all'apparente assenza di interesse verso i pari.
L’interesse verso gli altri può essere assente, ridotto o atipico, quindi le difficoltà possono manifestarsi attraverso l’emarginazione, la passività o comportamenti inappropriati che possono apparire aggressivi o ritirati. Può mancare il gioco sociale condiviso, o essere presente ma solo “secondo le proprie regole”.
-STEREOTIPIE:
Vanno da semplici stereotipie motorie come sfarfallare e dondolarsi, ad allineare gli oggetti o rotearli (rigirare monete o trottole). Dall’ecolalia immediata o differita, cioè la ripetizione come un eco di parole. Dall’uso singolare di frasi fino ad una prosodia eccentrica o al parlare con frasi di film. Hanno una presentazione molto variabile a seconda dell’età, della gravità, dell’intervento svolto e del supporto sociale.
-ROUTINE:
Si rileva una forte aderenza alle routine che risulta spesso inflessibile o schemi di comportamento verbale o non verbale ritualizzati con manifestazione di forte stress se vengono inseriti cambiamenti.
-INTERESSI SPECIALI:
Spesso sono presenti interessi ristretti e fissi che sono anormali nell'intensità o nel focus che possono andare da un forte attaccamento o preoccupazione per oggetti inusuali ad interessi eccessivamente circostanziati o perseveranti.
Gli interessi dei bambini e ragazzi con Disturbo dello Spettro dell'Autismo possono essere:
-atipici e ristretti cioè insoliti rispetto all'ambiente culturale e al livello di sviluppo della persona e ristretti ad un particolare settore o ad una particolare componente,
-intensi, cioè che la persona è così immersa completamente nel proprio interesse, da risultare complicato distoglierla,
- perseveranti, cioè occupano molto tempo
-ASPETTI SENSORIALI:
Si rileva una scarsa (ipo) o un’elevata (iper) reazione ad alcuni stimoli sensoriali o la presenza di interessi insoliti per aspetti sensoriali dell’ambiente, ma anche apparente indifferenza al dolore o temperatura, risposta avversa a suoni o tessuti specifici, eccessivo odorare o toccare o essere affascinati dal punto di vista visivo da luci o movimenti.
Trattamento
Sulla base dell’età in cui viene rilevato il problema, sono coinvolte vari specialisti che con un lavoro integrato, in cui la famiglia e la scuola sono attori fondamentali, supportano il bambino nell'acquisire alcune abilità e sostengono i genitori e la famiglia nell'individuare quali sono le modalità interattive e le stimolazioni che risultano più adeguate per quel bambino/ragazzo.
In base alla fascia di età si lavorerà su obiettivi diversi volti però a promuovere una sempre maggior capacità di interazione e comunicazione sociale.
Alcuni bambini/ragazzi possono mostrare alcune atipie e difficoltà in vari ambiti di sviluppo, in particolare:
-nella comunicazione sia verbale (linguaggio) che non verbale (tono voce, utilizzo dei gesti e dello sguardo) e nel loro modo di relazionarsi e interagire con gli altri, che porta a una difficoltà persistente nella comunicazione sociale e nell'interazione sociale;
- nel presentare comportamenti e/o interessi e/o attività ristrette e ripetitive, che tendono a interessare così intensamente il bambino/ragazzo, da essere in alcuni momenti complesso distrarlo da ciò.
Alcune di tali difficoltà sono già osservabili intorno ai 18-24 mesi.
Sia i genitori che il pediatra, possono infatti osservare alcuni comportamenti anomali in tali due aree, comunicazione e interazione sociale e la presenza di comportamenti e/o interessi ristretti e ripetitivi, da richiedere un’osservazione e valutazione specialistica.
Tale approfondimento viene svolto, solitamente da un team di clinici, e solo dopo un’attenta raccolta di informazione e osservazione del bambino e della sua relazione, oltre che l’utilizzo di test specifici, si potrà capire se quel bambino/ragazzo ha un disturbo dello spettro dell’autismo o disturbo pervasivo dello sviluppo (DPS)
Con il termine “spettro”, si vuole indicare, che sebbene tutti i bambini/ragazzi con disturbo dello spettro dell'autismo condividono certe difficoltà, il modo e l’intensità varia enormemente da persona a persona, portando a individuare profili molto diversi.
I bambini/ragazzi con DPS possono essere molto diversi tra loro:
-sul piano percettivo, cioè nel modo di filtrare gli stimoli e nel porvi attenzione, nel tipo di intensità con cui gli stimoli vengono ricercati o evitati, nella capacità di modulare gli stimoli nel tempo e nella percezione del proprio corpo e nei movimenti.
-sul piano emotivo, cioè nel modo di essere consapevole delle emozioni proprie e degli altri, di comprendere e individuare le emozioni altrui dal corpo, di comprendere le proprie emozioni, nell'esprimere e nel modulare le proprie emozioni a seconda del contesto.
-al livello cognitivo nello stile di pensiero, così come nella flessibilità del pensiero, nella memoria e negli interessi
-nelle abilità sociali, cioè nel desiderio di socializzare, ma anche nella capacità di interagire sul piano sociale con gli altri, nella capacità di comprendere le motivazioni ed i comportamenti altrui, così come nel senso di giustizia, delle regole e dell’autorità
In base al livello di sviluppo cognitivo, ma anche al grado di supporto che necessita di un supporto nella vita quotidiana, è possibile individuare profili di funzionamento diverso.
Analizzando le difficoltà in bambini/ragazzi con disturbo dello spettro autistico si può rilevare:
-DIFFICOLTÀ NEL RELAZIONARSI CON GLI ALTRI E CONDIVIDERE PENSIERI E SENTIMENTI:
tale problematicità possono variare molto da un approccio sociale anomalo al fallimento nella reciprocità della conversazione; così come da una ridotta manifestazione d’interesse, emozioni o affetto, al fallimento nell'iniziare, terminare o rispondere all'interazione sociale. Queste difficoltà vanno da poca o nessuna iniziativa nell'interazione sociale ed una ridotta imitazione, ad un linguaggio usato per richiedere o etichettare ma non per commentare, una comunicazione unidirezionale ed una scarsa condivisione delle emozioni; fino a difficoltà nell'elaborare o rispondere a stimoli sociali complessi gestire emozioni complesse, capire quando entrare in una conversazione e cosa è meglio non dire.
-DIFFICOLTÀ NELLA COMUNICAZIONE NON-VERBALE:
si può osservare una scarsa integrazione tra comunicazione verbale e non-verbale, ma anche contatto oculare o linguaggio del corpo anomalo, difficoltà nella comprensione e nell'uso dei gesti, mancanza di espressività facciale e comunicazione non verbale.
Le difficoltà nei bambini vanno dalla mancanza di attenzione condivisa, manifestata attraverso mancanza di pointing (indicare), mostrare, o portare e condividere oggetti di interesse, non seguire lo sguardo dell’altro (triangolazione) ad un repertorio di gesti inferiore a quanto ci si aspetterebbe per l’età di sviluppo. Tali problematicità vano dal mancato o povero uso di gesti od espressioni durante la comunicazione spontanea ad un uso errato o particolare di gesti od espressioni verbali.
Nei casi più lievi permane spesso l’impressione di un linguaggio del corpo “strano”, “rigido” o “teatrale” e pur essendoci un uso corretto delle singole modalità espressive è presente una difficoltà ad integrarle.
-DIFFICOLTÀ NEL MANTENIMENTO DI RELAZIONI E NELL'ADATTAMENTO AL CONTESTO SOCIALE:
Si osserva una problematicità nell'adattare il comportamento ai diversi contesti sociali, così come nel condividere il gioco di fantasia e fare amicizie fino all'apparente assenza di interesse verso i pari.
L’interesse verso gli altri può essere assente, ridotto o atipico, quindi le difficoltà possono manifestarsi attraverso l’emarginazione, la passività o comportamenti inappropriati che possono apparire aggressivi o ritirati. Può mancare il gioco sociale condiviso, o essere presente ma solo “secondo le proprie regole”.
-STEREOTIPIE:
Vanno da semplici stereotipie motorie come sfarfallare e dondolarsi, ad allineare gli oggetti o rotearli (rigirare monete o trottole). Dall’ecolalia immediata o differita, cioè la ripetizione come un eco di parole. Dall’uso singolare di frasi fino ad una prosodia eccentrica o al parlare con frasi di film. Hanno una presentazione molto variabile a seconda dell’età, della gravità, dell’intervento svolto e del supporto sociale.
-ROUTINE:
Si rileva una forte aderenza alle routine che risulta spesso inflessibile o schemi di comportamento verbale o non verbale ritualizzati con manifestazione di forte stress se vengono inseriti cambiamenti.
-INTERESSI SPECIALI:
Spesso sono presenti interessi ristretti e fissi che sono anormali nell'intensità o nel focus che possono andare da un forte attaccamento o preoccupazione per oggetti inusuali ad interessi eccessivamente circostanziati o perseveranti.
Gli interessi dei bambini e ragazzi con Disturbo dello Spettro dell'Autismo possono essere:
-atipici e ristretti cioè insoliti rispetto all'ambiente culturale e al livello di sviluppo della persona e ristretti ad un particolare settore o ad una particolare componente,
-intensi, cioè che la persona è così immersa completamente nel proprio interesse, da risultare complicato distoglierla,
- perseveranti, cioè occupano molto tempo
-ASPETTI SENSORIALI:
Si rileva una scarsa (ipo) o un’elevata (iper) reazione ad alcuni stimoli sensoriali o la presenza di interessi insoliti per aspetti sensoriali dell’ambiente, ma anche apparente indifferenza al dolore o temperatura, risposta avversa a suoni o tessuti specifici, eccessivo odorare o toccare o essere affascinati dal punto di vista visivo da luci o movimenti.
Trattamento
Sulla base dell’età in cui viene rilevato il problema, sono coinvolte vari specialisti che con un lavoro integrato, in cui la famiglia e la scuola sono attori fondamentali, supportano il bambino nell'acquisire alcune abilità e sostengono i genitori e la famiglia nell'individuare quali sono le modalità interattive e le stimolazioni che risultano più adeguate per quel bambino/ragazzo.
In base alla fascia di età si lavorerà su obiettivi diversi volti però a promuovere una sempre maggior capacità di interazione e comunicazione sociale.