
Difficoltà nelle capacità motorie
Il movimento è una delle abilità che i bambini possiedono fin dalla nascita e che evolve con la crescita portando a raggiungere competenze sempre maggiori. Con abilità motorie si intende la capacità di muoversi nello spazio e di agire su di esso grazie al movimento.
Il bambino impara nel corso dello sviluppo dalla propria esperienza motoria a conoscere sé stesso ed il proprio corpo nello spazio che lo circonda e ad agire su di esso per modificarlo, cambiarlo o a predirne le possibili cause e conseguenze dell’agire.
Le abilità motorie del bambino si differenziano in:
Tali abilità motorie si sviluppano durante i primi anni di vita del bambino e maturano fino ai primi anni della scuola primaria.
In tale fascia di età tuttavia ci sono bambini che possono manifestare alcune immaturità e/o ritardo nella comparsa o nella acquisizione di tali abilità motorie e presentare difficoltà legate al movimento e all'integrazione tra le diverse competenze motorie con conseguente ricaduta sullo sviluppo delle abilità cognitive e relazionali, incidendo sullo stato di benessere generale del bambino.
Le problematicità che possono emergere sono varie:
- presenza, nei neonati o lattanti, di movimenti eccessivi o di scarsitàdi movimenti (riflessi neonatali abnormi e/o ipo evocabili)
- immaturità nel raggiungimento delle tappe psicomotorie, cioè della posizione seduta senza appoggio, spostamento in quadrupedica nello spazio, stazione eretta dalle prime fasi di navigazione costiera alla deambulazione eretta autonoma
-goffaggine grosso-motoria (bambino inciampa facilmente, sbatte contro gli oggetti)
-difficoltà di coordinazione motoria, sia fine che grosso-motoria (difficoltà del bambino di coordinare il proprio corpo nello spazio o di eseguire semplici schemi di movimento in sequenza)
-difficoltà visuo- spaziali (difficoltà di percepire il proprio corpo nello spazio e di sapersi orientare verso obiettivi precisi o calcolarne i punti di partenza, traiettorie, spazi e profondità in modo da raggiungere un obiettivo minimizzando le energie
-problematicità nel controllo dell’equilibrio (sia statico che dinamico), delle abilità prassiche oro facciali, ideo-motorie, SPIEGARE
-immaturità grafo-motoria (nella prensione dello strumento grafico) e di integrazione visuo-motoria (coordinazione occhio-mano durante l’atto grafico)
E’ importante ricordare che un eccesso di movimento (iperattività) o al contrario uno scarso investimento sull'azione motoria (inibizione) possono avere ricadute sugli aspetti di ordine cognitivo (attenzione, memoria) e relazionale (a casa, a scuola, con i coetanei).
Alcuni di queste problematicità risultano collocarsi all’interno di un quadro di immaturità psicomotoria altri o in quadri più complessi collocabili tra disturbi del neurosviluppo (ritardi cognitivi etc.).
Inoltre alcuni bambini possono avere difficoltà specifiche e massicce nelle abilità motorie, cioè un disturbo di coordinazione motoria. Tale disturbo è caratterizzato da un ritardo nello sviluppo delle capacità motorie, o una difficoltà nel coordinare i movimenti, che comporta l'impossibilità del bambino di svolgere alcune attività quotidiane
Quando si parla di disturbo di coordinazione motoria (DCD) e Disprassia Evolutiva?
I bambini con DCD sono un gruppo molto differenziato. Alcuni bambini possono avere difficoltà in diverse aree, mentre altri possono avere problemi solo con determinate attività.
Nello specifico tali bambini possono manifestare difficoltà specifiche nelle abilità motorie, sia nell’ambito delle capacità fini motori che in quelle grosso-motorie o colpire tutto il corpo del bambino.
Tale disturbo è caratterizzato da un ritardo nello sviluppo delle tappe psicomotorie e una conseguente ritardo nell’acquisizione della lateralità corporea con una difficoltà variabile nel coordinare i movimenti in sequenza dell’intero corpo e una problematicità, da parte del bambino, nel programmare alcuni movimenti in sequenza. Questo disturbo può limitare il bambino nello svolgere alcune attività di vita quotidiana (cura di se, saltare, eseguire un percorso motorio, vestirsi e/o spogliarsi, disegnare, fare una collana, aprire o chiudere una scatola ecc..) e tende a frustrare il minore che spesso tenta più e più volte di svolgere un preciso programma motorio senza però successo. Questo lo porta a perdere l’autostima in se ed a mostrare la tendenza ad isolarsi con maggior facilità.
Le caratteristiche più comuni che possono essere osservate in un bambino affetto da DCD sono:
2. Viene riferito dai genitori, maestre o conoscenti come un bambino pigro, con scarso interesse nel movimento e in generale per le attività motorie, piuttosto sedentario;
2. Il bambino può avere difficoltà sia in ambito grosso-motorio (coinvolge tutto il corpo), che in quello fine motorio (abilità bimanuali e/o di coordinazione oculo-manuali) o entrambe;
3. Il bambino può sviluppare in ritardo alcune capacità motorie quali: andare in triciclo/bicicletta, afferrare una palla, saltare una corda, allacciare i bottoni e i lacci delle scarpe;
4. Il bambino può mostrare una discrepanza tra le proprie capacità motorie e le capacità in altre aree. Ad esempio, le capacità intellettuali e linguistiche possono essere piuttosto sviluppate, mentre le capacità motorie possono risultare in ritardo;
5. Il bambino può avere difficoltà ad acquisire nuove capacità motorie, in quanto ogni atto motorio appreso dal bambino permane con difficoltà in memoria procedurale e quindi il minore deve ogni volta rimparare un più veloce e conveniente azione motoria;
6. Il bambino non è in grado di svolgere le più comuni attività fisiche quali: basket, tennis, pallavolo ecc.
7. Il bambino può avere difficoltà a svolgere attività che richiedono l'uso coordinato di entrambi i lati del corpo (ad es. tagliare con le forbici, afferrare una palla, rimanere in equilibrio su di una tavola, infilare un laccio, inserire chiodini in una tavoletta, avvitare un bullone ecc);
8. Il bambino può mostrare uno scarso controllo posturale (ipertono e/o rigidità articolare ai vari distretti corporei della spalla, tronco, arti inferiori e/o uno scarso equilibrio sia statico che dinamico (ad es. salire o scendere le scale, saltare dentro ai cerchi, stare in piedi mentre ci si veste ecc).
9. Il bambino può manifestare difficoltà grafiche rappresentative (ad esempio nel disegno il minore utilizza dei semplici schemi grafici come cerchi e rette) e in conseguenza difficoltà nell’area grafica, di accesso ai grafemi. Inoltre spesso l’arto superiore risulta caratterizzato da sincinesie ed squilibri muscolari (ipertono e/o ipotono) che portano il bambino a faticare enormemente durante l’atto grafico (scrittura poco leggibile, prensione scorretta e spesso dolori riferiti al polso).
2. Il bambino può mostrare una bassa tolleranza alla frustrazione, una scarsa autostima e una mancanza di motivazioni a causa delle difficoltà nell'affrontare le attività necessarie in ogni aspetto della sua vita.
3. Il bambino può evitare di socializzare con i propri coetanei, in particolare nelle aree di gioco. Ciò può essere dovuto alla scarsa sicurezza di sé o alla volontà di evitare attività fisiche.
4. Il bambino può sembrare insoddisfatto dei propri risultati (ad es. cancella ciò che ha scritto, si lamenta dei risultati nelle attività motorie, mostra frustrazione nei confronti del lavoro prodotto).
5. Il bambino può mostrare opposizione a cambiamenti nella propria routine o nel proprio ambiente. Se il bambino deve produrre un notevole sforzo per pianificare un'attività, allora anche un piccolo cambiamento in merito a come eseguire tale attività può rappresentare un problema significativo per il bambino.
2. Il bambino può avere difficoltà con materie scolastiche quali matematica, ortografia o lingua scritta, che richiedono una grafia precisa e ben organizzata sulla pagina.
3. Il bambino può avere difficoltà con attività della vita quotidiana (ad es. vestirsi, usare un coltello e una forchetta, lavarsi i denti, chiudere le cerniere, preparare uno zaino).
4. Il bambino può avere difficoltà a completare un lavoro entro un limite di tempo previsto. Dato che in questo caso l'attività richiede uno sforzo molto maggiore, i bambini possono essere più portati ad agitarsi e diventare frustrati nello svolgere un'attività che dovrebbe essere semplice.
5. Il bambino può avere difficoltà generali ad organizzare il proprio banco, l'armadietto, i compiti o persino lo spazio su una pagina.
Se un bambino mostra una o più delle suddette caratteristiche e se tali problemi interferiscono con la capacità del bambino di partecipare con successo alle attività a casa, a scuola o nella comunità, allora è importante far visitare il bambino dal medico di famiglia o da un pediatra. Il medico potrà quindi segnalare il bambino ad un operatore sanitario presso un ospedale o centro di riabilitazione locale per bambini, oppure presso un altro ente della comunità.
Non è raro per i genitori o gli insegnanti sentirsi dire che il bambino "crescendo supererà le difficoltà". Al contrario, gli studi hanno dimostrato in modo piuttosto definitivo che la maggior parte dei bambini non supera questi problemi con la crescita. Se da un lato i bambini imparano a svolgere bene alcune attività motorie, dall'altro continueranno ad avere difficoltà a impararne di nuove, più consone alla propria età. È importante riconoscere queste difficoltà motorie già nei primissimi anni di vita poiché i bambini affetti da DCD sono più portati a sviluppare problemi scolastici e comportamentali, ad avere una bassa autostima, e un umore deflesso e manifestazioni di tipo ansioso.
Quindi se un genitori rileva alcune difficoltà sul piano motorio, povertà di gioco e di interessi, chiusura del bambino verso specifiche aree motorie, risulta quindi opportuno, dopo aver consultato il proprio pediatra, svolgere una visita specialistica, così da comprendere l’entità della difficoltà e poi intraprendere, se opportuno un percorso neuropsicomotorio specifico.
Il movimento è una delle abilità che i bambini possiedono fin dalla nascita e che evolve con la crescita portando a raggiungere competenze sempre maggiori. Con abilità motorie si intende la capacità di muoversi nello spazio e di agire su di esso grazie al movimento.
Il bambino impara nel corso dello sviluppo dalla propria esperienza motoria a conoscere sé stesso ed il proprio corpo nello spazio che lo circonda e ad agire su di esso per modificarlo, cambiarlo o a predirne le possibili cause e conseguenze dell’agire.
Le abilità motorie del bambino si differenziano in:
- abilità grosso motorie (camminare, correre, saltare, rimanere in equilibrio con uno due piedi, abilità con la palla, schemi crociati di movimento);
- fino-motorie (abilità di coordinazione occhio-mano, abilità manuali, griffonage, abilità grafo-motorie).
Tali abilità motorie si sviluppano durante i primi anni di vita del bambino e maturano fino ai primi anni della scuola primaria.
In tale fascia di età tuttavia ci sono bambini che possono manifestare alcune immaturità e/o ritardo nella comparsa o nella acquisizione di tali abilità motorie e presentare difficoltà legate al movimento e all'integrazione tra le diverse competenze motorie con conseguente ricaduta sullo sviluppo delle abilità cognitive e relazionali, incidendo sullo stato di benessere generale del bambino.
Le problematicità che possono emergere sono varie:
- presenza, nei neonati o lattanti, di movimenti eccessivi o di scarsitàdi movimenti (riflessi neonatali abnormi e/o ipo evocabili)
- immaturità nel raggiungimento delle tappe psicomotorie, cioè della posizione seduta senza appoggio, spostamento in quadrupedica nello spazio, stazione eretta dalle prime fasi di navigazione costiera alla deambulazione eretta autonoma
-goffaggine grosso-motoria (bambino inciampa facilmente, sbatte contro gli oggetti)
-difficoltà di coordinazione motoria, sia fine che grosso-motoria (difficoltà del bambino di coordinare il proprio corpo nello spazio o di eseguire semplici schemi di movimento in sequenza)
-difficoltà visuo- spaziali (difficoltà di percepire il proprio corpo nello spazio e di sapersi orientare verso obiettivi precisi o calcolarne i punti di partenza, traiettorie, spazi e profondità in modo da raggiungere un obiettivo minimizzando le energie
-problematicità nel controllo dell’equilibrio (sia statico che dinamico), delle abilità prassiche oro facciali, ideo-motorie, SPIEGARE
-immaturità grafo-motoria (nella prensione dello strumento grafico) e di integrazione visuo-motoria (coordinazione occhio-mano durante l’atto grafico)
E’ importante ricordare che un eccesso di movimento (iperattività) o al contrario uno scarso investimento sull'azione motoria (inibizione) possono avere ricadute sugli aspetti di ordine cognitivo (attenzione, memoria) e relazionale (a casa, a scuola, con i coetanei).
Alcuni di queste problematicità risultano collocarsi all’interno di un quadro di immaturità psicomotoria altri o in quadri più complessi collocabili tra disturbi del neurosviluppo (ritardi cognitivi etc.).
Inoltre alcuni bambini possono avere difficoltà specifiche e massicce nelle abilità motorie, cioè un disturbo di coordinazione motoria. Tale disturbo è caratterizzato da un ritardo nello sviluppo delle capacità motorie, o una difficoltà nel coordinare i movimenti, che comporta l'impossibilità del bambino di svolgere alcune attività quotidiane
Quando si parla di disturbo di coordinazione motoria (DCD) e Disprassia Evolutiva?
I bambini con DCD sono un gruppo molto differenziato. Alcuni bambini possono avere difficoltà in diverse aree, mentre altri possono avere problemi solo con determinate attività.
Nello specifico tali bambini possono manifestare difficoltà specifiche nelle abilità motorie, sia nell’ambito delle capacità fini motori che in quelle grosso-motorie o colpire tutto il corpo del bambino.
Tale disturbo è caratterizzato da un ritardo nello sviluppo delle tappe psicomotorie e una conseguente ritardo nell’acquisizione della lateralità corporea con una difficoltà variabile nel coordinare i movimenti in sequenza dell’intero corpo e una problematicità, da parte del bambino, nel programmare alcuni movimenti in sequenza. Questo disturbo può limitare il bambino nello svolgere alcune attività di vita quotidiana (cura di se, saltare, eseguire un percorso motorio, vestirsi e/o spogliarsi, disegnare, fare una collana, aprire o chiudere una scatola ecc..) e tende a frustrare il minore che spesso tenta più e più volte di svolgere un preciso programma motorio senza però successo. Questo lo porta a perdere l’autostima in se ed a mostrare la tendenza ad isolarsi con maggior facilità.
Le caratteristiche più comuni che possono essere osservate in un bambino affetto da DCD sono:
- Caratteristiche fisiche
2. Viene riferito dai genitori, maestre o conoscenti come un bambino pigro, con scarso interesse nel movimento e in generale per le attività motorie, piuttosto sedentario;
2. Il bambino può avere difficoltà sia in ambito grosso-motorio (coinvolge tutto il corpo), che in quello fine motorio (abilità bimanuali e/o di coordinazione oculo-manuali) o entrambe;
3. Il bambino può sviluppare in ritardo alcune capacità motorie quali: andare in triciclo/bicicletta, afferrare una palla, saltare una corda, allacciare i bottoni e i lacci delle scarpe;
4. Il bambino può mostrare una discrepanza tra le proprie capacità motorie e le capacità in altre aree. Ad esempio, le capacità intellettuali e linguistiche possono essere piuttosto sviluppate, mentre le capacità motorie possono risultare in ritardo;
5. Il bambino può avere difficoltà ad acquisire nuove capacità motorie, in quanto ogni atto motorio appreso dal bambino permane con difficoltà in memoria procedurale e quindi il minore deve ogni volta rimparare un più veloce e conveniente azione motoria;
6. Il bambino non è in grado di svolgere le più comuni attività fisiche quali: basket, tennis, pallavolo ecc.
7. Il bambino può avere difficoltà a svolgere attività che richiedono l'uso coordinato di entrambi i lati del corpo (ad es. tagliare con le forbici, afferrare una palla, rimanere in equilibrio su di una tavola, infilare un laccio, inserire chiodini in una tavoletta, avvitare un bullone ecc);
8. Il bambino può mostrare uno scarso controllo posturale (ipertono e/o rigidità articolare ai vari distretti corporei della spalla, tronco, arti inferiori e/o uno scarso equilibrio sia statico che dinamico (ad es. salire o scendere le scale, saltare dentro ai cerchi, stare in piedi mentre ci si veste ecc).
9. Il bambino può manifestare difficoltà grafiche rappresentative (ad esempio nel disegno il minore utilizza dei semplici schemi grafici come cerchi e rette) e in conseguenza difficoltà nell’area grafica, di accesso ai grafemi. Inoltre spesso l’arto superiore risulta caratterizzato da sincinesie ed squilibri muscolari (ipertono e/o ipotono) che portano il bambino a faticare enormemente durante l’atto grafico (scrittura poco leggibile, prensione scorretta e spesso dolori riferiti al polso).
- Caratteristiche emotive/comportamentali
2. Il bambino può mostrare una bassa tolleranza alla frustrazione, una scarsa autostima e una mancanza di motivazioni a causa delle difficoltà nell'affrontare le attività necessarie in ogni aspetto della sua vita.
3. Il bambino può evitare di socializzare con i propri coetanei, in particolare nelle aree di gioco. Ciò può essere dovuto alla scarsa sicurezza di sé o alla volontà di evitare attività fisiche.
4. Il bambino può sembrare insoddisfatto dei propri risultati (ad es. cancella ciò che ha scritto, si lamenta dei risultati nelle attività motorie, mostra frustrazione nei confronti del lavoro prodotto).
5. Il bambino può mostrare opposizione a cambiamenti nella propria routine o nel proprio ambiente. Se il bambino deve produrre un notevole sforzo per pianificare un'attività, allora anche un piccolo cambiamento in merito a come eseguire tale attività può rappresentare un problema significativo per il bambino.
- Altre caratteristiche comuni
2. Il bambino può avere difficoltà con materie scolastiche quali matematica, ortografia o lingua scritta, che richiedono una grafia precisa e ben organizzata sulla pagina.
3. Il bambino può avere difficoltà con attività della vita quotidiana (ad es. vestirsi, usare un coltello e una forchetta, lavarsi i denti, chiudere le cerniere, preparare uno zaino).
4. Il bambino può avere difficoltà a completare un lavoro entro un limite di tempo previsto. Dato che in questo caso l'attività richiede uno sforzo molto maggiore, i bambini possono essere più portati ad agitarsi e diventare frustrati nello svolgere un'attività che dovrebbe essere semplice.
5. Il bambino può avere difficoltà generali ad organizzare il proprio banco, l'armadietto, i compiti o persino lo spazio su una pagina.
Se un bambino mostra una o più delle suddette caratteristiche e se tali problemi interferiscono con la capacità del bambino di partecipare con successo alle attività a casa, a scuola o nella comunità, allora è importante far visitare il bambino dal medico di famiglia o da un pediatra. Il medico potrà quindi segnalare il bambino ad un operatore sanitario presso un ospedale o centro di riabilitazione locale per bambini, oppure presso un altro ente della comunità.
Non è raro per i genitori o gli insegnanti sentirsi dire che il bambino "crescendo supererà le difficoltà". Al contrario, gli studi hanno dimostrato in modo piuttosto definitivo che la maggior parte dei bambini non supera questi problemi con la crescita. Se da un lato i bambini imparano a svolgere bene alcune attività motorie, dall'altro continueranno ad avere difficoltà a impararne di nuove, più consone alla propria età. È importante riconoscere queste difficoltà motorie già nei primissimi anni di vita poiché i bambini affetti da DCD sono più portati a sviluppare problemi scolastici e comportamentali, ad avere una bassa autostima, e un umore deflesso e manifestazioni di tipo ansioso.
Quindi se un genitori rileva alcune difficoltà sul piano motorio, povertà di gioco e di interessi, chiusura del bambino verso specifiche aree motorie, risulta quindi opportuno, dopo aver consultato il proprio pediatra, svolgere una visita specialistica, così da comprendere l’entità della difficoltà e poi intraprendere, se opportuno un percorso neuropsicomotorio specifico.