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Blog "Evolutiva"






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Leggiamo una favola? L’importanza della favola della buonanotte

3/27/2020

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C’era una volta…Un gatto con due grandi stivali, un bambino capace di volare che non voleva crescere mai, una principessa dai lunghi capelli chiusa in una torre altissima, sette simpatici nani che aiutavano una ragazzina persa nel bosco. E alla fine vissero tutti felici e contenti. Quasi tutti. Quasi sempre.
Il momento della lettura della favola fa parte delle abitudini che vanno svanendo. Perché non rispolverare questo momento di condivisione mettendo da parte telecomando e smartphone? L’ascolto di storie è un elemento di fondamentale importanza per lo sviluppo delle abilità cognitive del bambino.  

Perché è così importante trovare il tempo per leggere le favole?
  1. Un primo importante motivo è il rafforzamento della relazione tra il genitore e il bambino, in cui la lettura della storia rappresenta un momento di affetto e condivisione reciproca favorendo un buon sviluppo emotivo.
  2. Abituare un bambino alla lettura di una storia lo aiuta a sviluppare la capacità di ascolto e di concentrazione.
  3. Le strutture cerebrali del bambino sono molto sensibili, tramite questo esercizio il piccolo può potenziare la propria memoria! Quante volte variando un piccolo particolare il primo ad accorgersene è proprio il nostro bambino.
  4. La lettura costante di storie favorisce lo sviluppo del linguaggio. Leggere storie significa porre attenzione all’utilizzo di strutture frasali corrette, con particolare dizione ed enfasi, al fine di narrare vicende in ordine cronologico. Leggendo una storia al bambino, egli imparerà pian piano le prime tecniche di narrazione. Inoltre permette al bambino di conoscere parole nuove, sviluppando un vocabolario più ricco rispetto a chi non intraprende questa attività.
  5. Leggere storie a un bambino stimola la sua creatività e curiosità. I bambini abituati alla lettura della favola da parte del genitore sviluppano curiosità nel saperne di più su ciò che hanno ascoltato (valori, insegnamenti, culture vicine e lontane). Leggere una favola con mamma e/o papà dà al bambino la possibilità di commentare le vicende o i personaggi in atto o di ipotizzare la fine di un’avventura stimolando l’immaginazione.
  6. Ascoltare le storie aiuta i più piccoli a concettualizzare le emozioni. I bambini, leggendo storie insieme all’adulto, esplorano il mondo interiore dei personaggi imparando a riconoscere le emozioni proprie ed altrui, oltre alle esperienze che vanno a crearsi partendo da quelle sensazioni.
  7. Leggere favole ai bimbi favorisce un buon successo scolastico. E’ evidenza ormai da tempo che chi è stato abituato ad ascoltare le storie ha un miglior rendimento scolastico ed è probabile diventi a sua volta un lettore. Immergere i bambini nel mondo dei libri sin da piccoli previene la pericolosa allergia alla lettura che spesso si sviluppa con la crescita associandola ad un momento di puro “dovere”.
Quando e come avvicinare il bambino all’abitudine della favola?
Il bambino riesce a percepire la voce materna già durante la gestazione, pur attutita dal liquido amniotico: è possibile prendere l’abitudine a dedicare un po’ del proprio tempo alla lettura di favole e al canto già in questa fase. La voce della mamma avvolgerà delicatamente il bambino che porta in grembo. Una volta arrivato il neonato a casa, è buona abitudine avvicinarlo il prima possibile all’abitudine all’ascolto tramite canzoni della buonanotte e, circa dai 6 mesi, avvicinandolo al mondo dei libri con i giusti accorgimenti.
  • Fino al raggiungimento dell’anno di età è consigliabile l’utilizzo di libri molto colorati per catturare l’attenzione del bambino, ricchi di oggetti a lui familiari e figure umane (soprattutto bambini); importante ricordare che a quest’età i bambini esplorano l’ambiente attraverso la bocca, questi libri devono essere in materiale resistente e non tossico per favorire la proposta in sicurezza dell’attività. Basterà tenere in braccio il bambino, mostrargli il libro indicando le figure e raccontando. Va bene anche poco tempo!
  • Dai 12 ai 15 mesi circa, è possibile proporre al bambino libri con pagine rigide e spesse che possa girare facilmente. Le storie ideali riguardano animali che compiono azioni quotidiane (mangiare, vestirsi, dormire). Ottimo l’affiancamento delle filastrocche!
  • A 16 mesi il bambino apprezza libri che presentino, oltre ai disegni che devono essere accattivanti, delle frasi che il piccolo può imparare a memoria.
  • Dai 18 ai 24 mesi è possibile proporre storie che parlino di animali o bambini con rumori e versi che lo incuriosiscano.
  • Dai 24 mesi le storie possono diventare più complesse, con vicende narrate che implichino peripezie da superare e che gli strappino un sorriso…E’ proprio a quest’età che il piccolo in ascolto inizia a immedesimarsi nei personaggi.
  • A 3 anni il bambino è immerso nel racconto anche più complesso, e ogni favola, fiaba, storia è la benvenuta ad arricchire il proprio mondo interiore con nuove avventure e sensazioni.
TIPS. Piccoli consigli e accorgimenti.
  • E’ il momento di stare con il bambino e di dedicarsi a lui. Evitate gli elementi di distrazione: spegnete la tv, lasciate in cucina lo smartphone, in salotto il tablet e nello sgabuzzino il computer. No ad ogni dispositivo elettronico, sì ai buoni vecchi libri di carta.
  • Scegliete un momento di calma sia per chi ascolta sia per chi legge, ideale è il momento prima della nanna o dopo i pasti.
  • Trovate una posizione comoda ed accogliente per entrambi, che magari permetta al bambino di guardare e toccare il libro.
  • Trasformatevi in attori. Fatevi trascinare dal racconto anche quando è una storia molto semplice! Cambiate l’intonazione della vostra voce, fate delle pause, date enfasi e cambiate la voce quando cambiano i personaggi. Non dimenticate di rispondere alle domande che vi vengono poste dal bimbo. Con questi accorgimenti per lui sarà più facile seguire la storia.
  • Seguite l'interesse del vostro bambino. Ricordate che i tempi di attenzione per i più piccoli sono molto limitati ma che si allungheranno con la crescita. Per quanto riguarda i bambini più grandi, invece, assecondate i loro gusti senza forzare la scelta di un determinato libro.
  • Se il bambino vi chiede per l’ennesima volta di leggere quel libro, proprio quello che avete letto decine di volte…Perché dirgli di no? Non è mai troppo! E poi chi lo sa se quella storia finisce sempre nello stesso modo.
  • Fate in modo che diventi un’esperienza ed un rituale piacevole…Non è un lavoro per nessuno! E’ buona abitudine leggere ai bambini ogni giorno ma può capitare di essere stanchi o nervosi. Non fate passare il messaggio del “e ora mi tocca la favola, che noia”. Lui non vede l’ora di ascoltarvi e stare con voi!

"C'era una volta" il tempo delle favole...E se ci fosse ancora?

"Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono. Perché i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che  i draghi possono essere sconfitti".  (Gilbert Keith Chesterton)
 

Dr.ssa Alessandra Rutigliano
Logopedista


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Ricerca di collaboratori interni e esterni

11/12/2018

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Date le nostre attuali e future necessità di ampliare il team, stiamo cercando altri colleghi liberi professionisti interessati a collaborare attivamente alle nostre attività (non si tratta di un'offerta di contratto o collaborazione a progetto, ma della possibilità di collaborazioni sia esterne che interne al nostro studio).
Le persone interessate che possiedono tali requisiti possono inviare il proprio cv, mettendo in oggetto "CV per collaborazione" a evolutivaversilia@gmail.com
La deadline per la presentazione delle candidature sarà domenica 15 dicembre 2018. I cv verranno valutati dall'équipe e le persone reputate idonee contattate per un successivo colloquio a inizio 2019.

Le figure professionali che stiamo cercando sono:


1) PSICOLOGA/O e PSICOTERAPEUTA con i seguenti criteri curricolari:
- laurea in psicologia;
-specializzandi o specializzati in psicoterapia cognitivo-costruttivista o sistemico-familiare;
- comprovata esperienza di almeno alcuni anni in valutazioni psicologiche (area emotivo-affettiva e familiare) e presa in carico psicoterapeutica sia del bambino/adolescente che della coppia genitoriale (counselling genitoriale e sostegno alla genitorialità);
- esperienza lavorativa in équipe multiprofessionale.

2) PSICOLOGA/O e/o PSICOTERAPEUTA con i seguenti criteri curricolari:
-laurea in psicologia;
-specializzazione post-laurea nell'ambito della valutazione neuropsicologica e presa in carico di bambini e adolescenti (master, scuole di psicoterapia, corsi di perfezionamento etc.)
- comprovata esperienza di almeno alcuni anni in valutazioni psicologiche (area emotivo-affettiva e familiare) e neuropsicologiche di bambini e ragazzi, fascia d'età 0-18 anni (con conoscenza dei test di valutazione del livello cognitivo e dei vari processi cognitivi, in specifico attenzione, memoria, linguaggio, funzioni esecutive e apprendimenti);
-esperienza nel trattamento di bambini e adolescenti con difficoltà o disturbi del neurosviluppo, nello specifico messa in atto di trattamenti neuropsicologici nell'ambito dell'età evolutiva;
-esperienza di lavoro in équipe multidisciplinari.

NB: è possibile individuare anche un unico professionista che abbia le competenze descritte nei punti 1 e 2

3) EDUCATORE/EDUCATRICE E TERAPISTA OCCUPAZIONALE
I criteri curricolari minimi sono i seguenti: laurea come Educatore Professionale o Terapista occupazionale; comprovata esperienza in età evolutiva nella gestione di bambini/adolescenti con vari difficoltà o disturbi del neurosviluppo.
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    équipe:
    Psicologa-Psicoterapeuta
    Logopedista
    ​Neuropsicomotricista

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